Chi nella vita, per una volta, non ha voluto sentirsi qualcun altro?
Il trucco teatrale o artistico non è quasi mai separato dal mondo degli effetti speciali ed è caratterizzato dal rimarcare o alterare dei tratti somatici del viso in modo da restituire allo spettatore un aspetto realistico di personaggi di fantasia. Ingannare, far sembrare vero ciò che non esiste, o è diverso dalla realtà, è quindi lo scopo principale di questa tipologia di arte.
Questo tipo di trucco non è utilizzato solo nei teatri o nel mondo del cinema, ma si è ritagliato una importante fetta di mercato anche nell’utilizzo durante feste di carnevale, halloween, feste per bambini, body painting, sfilate e tanto altro.
Affidarsi a professionisti a Marsala o a Trapani, come Annalisa Make-Up Artist, è punto da cui partire per ottenere il risultato desiderato.
Un po’ di storia…
Chi sostiene che il make up sia una pratica superficiale e poco importante, si sbaglia di grosso. Esso infatti è presente sin dall'antichità ed è sempre stato considerato un tratto distintivo non solo delle donne, ma di una società in genere. Si attesta l'utilizzo del trucco addirittura ai tempi della preistoria, testimoniato da graffiti in cui si possono notare parti del corpo disegnate ad hoc. A seconda dei disegni, infatti, si poteva evincere la tribù a cui il soggetto faceva parte. Elemento identificativo, quindi, ma anche simbolo di lusso e opulenza che sboccia in un tripudio di sfumature nel periodo rococò di Maria Antonietta e dell'avvento del cinema in technicolor degli anni '40; sino a diventare una vera e propria arte ai giorni nostri.
Partiamo allora per un viaggio temporale ricco di curiosità!
L'utilizzo del colore è stato un rituale sin dai primi tempi della nostra storia. Nerofumo, fuliggine e polvere di minerali erano tra i primi ingredienti che venivano utilizzati per scurire o creare simboli sul corpo.
È ai tempi degli Egizi, però, che la cura della persona comincia ad evolversi diventando una vera e propria cultura. La regina Cleopatra, considerata come una delle prime icone di bellezza femminile in assoluto, truccava gli occhi scurendoli con del kohl ottenuto da resine bruciate oppure colorandoli con polvere di malachite, una pietra dal colore verde/turchese.
La casata dei Tudor e la regnanza di Elisabetta I d'Inghilterra portarono un periodo di prosperità e apprezzamento dell'arte cosmetica. La regina, infatti, inziò il trend del look pallidissimo, dalla pelle di porcellana che rimase popolare sino al 1800. Per schiarire la pelle veniva utilizzata la biacca, nonchè carbonato di piombo che, se utilizzato per lungo tempo, era tossico e apportava significativi problemi come cicatrici e, in rari casi, anche la morte.
Nel teatro……per esigenze sceniche, come la distanza tra gli attori dal pubblico e l’interpretazione di più personaggi a carico di una sola persona, venne introdotta la maschera, attribuita probabilmente a Tespi, creatore della tragedia; questo strumento dava la possibilità allo spettatore di individuare il personaggio in scena e facilitare la comprensione dell’opera stessa.
Col passare del tempo però la maschera venne sostituita dal make up. Notevoli furono i progressi nell’illuminazione scenica, in origine si utilizzavano candele e lampade ad olio che producevano una fievole luce, e di conseguenza il trucco applicato era più rude e meno realistico. Attraverso l’uso del trucco, nello specifico di luci ed ombre, i tratti del viso di un attore potevano essere modificati.
Pertanto, considerando la distanza tra palcoscenico e pubblico e la conseguente difficoltà di percepire i tratti somatici del personaggio, questi dovevano e devono essere marcati con molta decisione, il cui esito finale visto da vicino risulta spesso grottesco.